La giovinezza reale e l’irreale maturità
Confindustria Salerno
Via Madonna di Fatima, 194
dal 1 al 30 aprile 2011
Opening / 1 aprile 2011 ore 17:30
Cinque giovani artisti per il 40ennale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno
a cura di Antonello Tolve
Comunicato Stampa
In occasione del 40ennale della sua fondazione (1971-2011), il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno, in collaborazione con l’azienda OMPM – Officina Meridionale di Precisione Meccanica, propone, accanto ad un convegno – Com’è cambiato il ruolo degli imprenditori under 40 nel Sistema Confindustria e nel Sistema Paese – teso ad evidenziare le metamorfosi imprenditoriali giovanili all’interno del panorama attuale, La giovinezza reale e l’irreale maturità. Una mostra – una mossa estetica – che, legandosi ai piani d’impresa e ai nuovi disegni imprenditoriali d’oggi, si pone come escamotage creativo, azione organizzativa e visione di un prospetto plurale, dell’arte e dell’impresa, atto a dialogare con un sistema planetario in cui essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza (Bob Dylan).
Muovendo da un prefisso comune, quello di una rinnovata e consolidata strategia d’intenti che trova nell’essere giovani un punto nevralgico di apertura e di costruzione, di interazione e relazione, La giovinezza reale e l’irreale maturità si pone come paese creativo attraverso il quale una squadra di giovani artisti – Antonio Cervasio, Vincenzo Frattini, Lucia Lamberti, Pierpaolo Lista e Pierfrancesco Solimene – propone una trama ad arte in grado di dialogare con i circuiti dell’industria, dell’impresa e dell’attività produttiva della contemporaneità.
La giovinezza reale e l’irreale maturità, mostra a cura di Antonello Tolve in collaborazione con Laura Caputo, intende offrire al pubblico una lettura inedita e trasversale della produzione aziendale ed industriale attraverso alcune manovre di art at work – che è anche giovinezza al lavoro – per evidenziare una volontà plurima di costruzione luminosa, a partire dai giovani, di un nuovo che avanza e si prospetta grintoso, energico, vivace.
ANTONIO CERVASIO (1981) / Segni e graffi miocinetici, lacerti e grovigli cromologici densamente pulsanti, preziosi escamotages materici, ghirigori pulsionali che sembrano provenire da un mondo magico e incontaminato. La galassia artistica messa in campo da Antonio Cervasio presenta una ricchezza di ritualità nascoste, di miti antichi, di liquami infantili filtrati, programmaticamente, da una mano intellettuale che predilige il gesto onirico-simbolico per farsi, ben presto, ingrediente aggressivo e, nel contempo, (astr)azione giocosa ed erotica, scelta preferenziale etica e gustosamente estetica, formula visiva leggera, sensibile alle cose della realtà e a quello che realtà non è.
LUCIA LAMBERTI (1973) / Facendo propria una analytische Lektion che diventa il presupposto necessario per un nuovo razionalismo (per una nuova analiticità), Lucia Lamberti ricalca e ricalcola le smagliature del tessuto visivo contemporaneo, percorrendo alcune trame dell’immaginario collettivo per proporre un atteggiamento interpretativo atto a generare riferimenti gnoseologici o a ritrovare un’arteria profanatrice dove l’elemento sacrilego è il presupposto valutativo dell’uomo moderno di fronte al marasma d’immagini e di rumori che si dislocano tra le parabole dell’attualità.
PIERPAOLO LISTA (1977) / Percorsa da una grammatica visiva fittissima di segni e di oggetti, di affetti e di cose (Cose è anche il titolo di una sua mostra del 2003) che appartengono ad un vissuto emozionale teso a privilegiare il disadorno e l’essenziale, la traiettoria estetica proposta da Pierpaolo Lista si presenta disinvolta e pulita: aperta, inoltre, al fantastico e al magico, al mitopoietico e al primitivo, al disarmonico e all’asimmetrico. Ad un caro immaginar prezioso e singolare.
PIERFRANCESCO SOLIMENE (1986) / Vivace e delicato, il programma estetico messo in campo da Pierfrancesco Solimene setaccia il locale per proiettarsi nel globale con progetti e prodotti che recuperano le radici antropologiche e sociologiche – il genius loci – del territorio in cui l’artista dispiega la propria campagna riflessiva. Elaborando una trama linguistica che tende ad inclinare il sistema consumistico contemporaneo, Solimene ritorna alla pausa distensiva e all’intervallo visivo, alla tecnica e all’artigianalità, per fabbricare forme e formule tese non solo a recuperare la manualità, ma anche a fare della tecnica punto di partenza e, contemporaneamente, il punto di congelamento del suo lavoro.
VINCENZO FRATTINI (1979) / Dal video alla pittura, il lavoro di Vincenzo Frattini si inserisce all’interno di una programmazione estetica che se da un parte punta le dita sulla rielaborazione di scenari astratto-concreti, dall’altra apre discorsi luminosi e leggeri in cui è possibile percepire una fantasia di dialogo con luoghi e personaggi dell’arte – De Dominicis, ad esempio – attraverso i quali tessere nuovi strumenti relazionali con la contemporaneità. Cristallizzando l’emozione Frattini sintetizza il mondo della vita mediante tasselli cromatici che si pongono come effetti armonici di una polifonia decisamente pulita, geometricamente precisa, vivace, vibrante.
Cordiali saluti
Salerno, 28 marzo 2011
Confindustria Salerno
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