L’intenzion dell’artista – concept
L’intenzion dell’artista – concept
In quasi tutte le società di bande e villaggi solo ai maschi viene insegnato ad usare abilmente le armi e spesso alle donne è proibito persino di toccarle cosi come vengono dissuase o precluse dal partecipare a combattimenti in prima linea.
Marvin Harris, Cannibali e re, le origini delle culture, Milano 1984, p. 54.
Spectat inornatos collo pendere capillos
Et: “Quid, si comantur?” ait.
(Ovidio, Met. I,497)
Il primo amore di Apollo fu Dafne, figlia di Peneo, in tutto simile a Diana cacciatrice, che gira, capelli al vento, con arco e freccia per i boschi. Le donne che ritraggo in questi quadri sono invece pettinate con cura, non hanno l’aspetto di vergini indomabili, anzi, sulle prime sembrano signore rassicuranti. Con acconciature sofisticate, offrono allo sguardo un senso di ordine e compiutezza, che si infrange, tuttavia, su di un particolare pericoloso: l’arma da fuoco stretta saldamente in pugno. Da questa idiosincrasia sono partita per smontare e rimontare i fermo immagine che utilizzo come fonte per le mie tele. In questa serie utilizzo fotogrammi di film che vanno dal 1940 al 1960, pellicole in bianco e nero per la maggior parte, che raccontano soprattutto storie di investigatori privati, chiamate, in gergo cinematografico, hardboiled.
Murder, my sweet, ad esempio, è una pellicola tratta da un libro di Raymond Chandler, sul famoso investigatore Philip Marlowe.
The Maltese Falcon è un film del 1941, e racconta l’avventura dell’investigatore privato Sam Spade, interpretato da Humprey Bogart. Sua antagonista è l’attrice Mary Astor, femme fatale dallo sguardo dolcissimo, contro cui il sangue freddo e la tempra di Bogart si scontrano, fino alla resa dei conti.
Un altro tipo di femme fatale è raccontato dalla pellicola The Letter, del 1940, in cui Bette Davis interpreta il ruolo di una donna che, resa folle dall’abbandono, tende una trappola e uccide il suo amante.
Immagine: “Asian”
acquerello su carta, anno 2009
collezione privata